lunedì 7 ottobre 2013

Bonus mobili, ecco le scadenze (ma spunta la proroga)

Il Corriere della Sera ci elenca le scadenze dei bonus mobili e come funzionano!
 
A tre mesi dalla scadenza del «bonus mobili» ogni giorno si moltiplicano gli auspici, le quasi-promesse, gli inviti. Se ne parlerà nelle ultime battute della preparazione della legge di Stabilità. Pochi giorni, comunque. E ancora ieri il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, spiegava: «Dovremo ragionare con la legge di Stabilità per vedere se deve diventare un provvedimento strutturale, se i risultati saranno molto positivi». Come il viceministro dell’Economia, Luigi Casero: l’ecobonus «è stato uno dei successi di questo governo», ha ribadito l’altro giorno alla Fiera dell’edilizia di Milano, sulla scia di un premier che quest’intervento ha rivendicato persino nel discorso per la fiducia al Senato.

IL BONUS - Intanto il bonus arredi corre. L’ultimo sviluppo nei giorni scorsi quando l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato ammissibili carte di credito e bancomat. Non male in tempi di lotta senza quartiere del Fisco ad ogni forma di pagamento in contante, con relativa la santificazione del cosiddetto denaro elettronico. Peccato che poi quando si tratta di portare le prove di avvenuti pagamenti per avere le prove fiscali, bancomat e carte di credito non abbiano sempre valore per il fisco. Adesso non è più così.
LE DETRAZIONI - Chi effettua ristrutturazioni edilizie (a partire dal 26 giugno 2012 e fino al 31 dicembre prossimo) può detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. L’importo agevolabile è pari a 10 mila euro e il bonus sarà della metà. Insomma, se avete speso 4 mila euro di arredi ne potrete detrarre 2 mila, se invece la vostra spesa è salita a 10 mila o più euro, potrete detrarre al massimo 5 mila. Nella lista degli acquisti detraibili rientrano letti, armadi, scrivanie, divani e in generale gli elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (classe A per i forni) ma anche le spese di trasporto e montaggio.
LE PARTI CONDOMINIALI - Attenzione però, se i lavori di ristrutturazione riguardano le parti comuni condominiali il discorso cambia. La ristrutturazione dello stabile non consente ai singoli condomini (che usufruiscono pro-quota della relativa detrazione) di detrarre le spese sostenute per acquistare mobili e grandi elettrodomestici da destinare all’arredo della propria unità immobiliare. In realtà è prevista un’agevolazione, ma solo per gli arredi delle parti comuni.
LE PROCEDURE - Per ottenere le detrazioni quando si farà la dichiarazione dei redditi, è necessario seguire le indicazioni e le procedure segnalate dall’Agenzia delle Entrate. Restano in vigore le regole iniziali: pagare l’acquisto con bonifici bancari o postali, con le stesse modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione indicando, quindi, la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati. È necessario indicare il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
CARTE DI CREDITO - Per i pagamenti con carte credito o di debito (il bancomat) «sdoganati» dal fisco attenzione alla tempistica: a far fede sarà la data di pagamento che corrisponde al giorno di utilizzo della carta da parte del titolare. Questa data (che è quella che verrà tenuta in considerazione per decidere se si rientra nella tempistica richiesta dalle agevolazioni) è quella che risulta nella ricevuta telematica di avvenuta transazione e non nel giorno di addebito. Nessuna apertura ad altre forme di acquisto: non è consentito effettuare il pagamento tramite assegni bancari, contanti o altri sistemi. Inoltre, per accedere alle detrazioni fiscali, bisognerà provare gli acquisti con prove documentali: quindi conservate la documentazione che attesta l’effettivo pagamento (ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni con la normale precisazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.

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